
La mobilità del futuro secondo Deloitte
L’indagine è stata condotta insieme a Marketing Problem Solving
Il 25% degli investimenti del Recovery Fund sarà destinato a ridisegnare la mobilità del futuro: occasione unica per ripensare anche i modelli cittadini ispirandosi al nuovo paradigma delle 15 Minutes City: secondo l’indagine di Deloitte condotta insieme a Marketing Problem Solving, continua a crescere l’attenzione dei cittadini italiani per la sostenibilità: l’89% considera l’inquinamento del mezzo quando sceglie una soluzione di mobilità.
Secondo lo studio, condotto tramite un’indagine demoscopica in collaborazione con Marketing Problem Solving, il 62% dei cittadini oggi acquisterebbe soluzioni di mobilità da operatori non tradizionali come le società di servizi tecnologici, le assicurazioni e le utilities. In questa scelta, due cittadini su tre sono guidati dal possibile vantaggio economico, ma sono sempre più importanti la flessibilità dell’offerta (40%), il livello di assistenza in caso di problemi (36%) e la garanzia data dal brand dell’operatore (31%). A fronte di questo desiderio di diminuire il proprio impatto ambientale, espresso dal 72% degli intervistati, rimane l’ostacolo di un costo ritenuto ancora troppo elevato (secondo il 57%) e delle preoccupazioni legate al rifornimento – il 53% è preoccupato dalla scarsa diffusione della rete di ricarica, il 42% dalla limitata autonomia dei veicoli e il 41% dai tempi di rifornimento troppo elevati. Infatti, l’81% dichiara che la sua propensione al passaggio all’elettrico aumenterebbe se potesse avere un facile accesso alle infrastrutture di ricarica.
La mobilità e i modelli cittadini devono quindi essere ripensati sinergicamente impostando interventi lungo 3 linee: la realizzazione di interventi strutturali, la definizione di regolamentazioni specifiche e l’evoluzione dell’offerta delle forme di mobilità. Un nuovo modello di mobilità richiede infrastrutture nuove e lo studio Deloitte evidenzia come per i cittadini il miglioramento del trasporto pubblico (79%), la realizzazione di hub multimodali (68%) e la realizzazione di nuove piste ciclabili (58%) permetterebbero la riduzione dell’utilizzo dell’auto privata. Nel miglioramento del trasporto pubblico occorre inoltre non dimenticare l’eredità della situazione pandemica: infatti 7 cittadini su 10 dichiarano che, anche una volta superata la pandemia, saranno meno disposti a utilizzare i mezzi pubblici se eccessivamente affollati.
Inoltre, emerge l’importanza di una regolamentazione delle nuove forme di mobilità. Due cittadini su tre ritengono che i monopattini elettrici siano poco sicuri e il 96% pensa che questi mezzi dovrebbero essere maggiormente regolamentati inserendo, ad esempio, l’obbligo dell’uso del casco (71%) o il divieto di utilizzo per i minorenni (54%). Infine, anche l’offerta degli operatori deve evolvere secondo logiche di flessibilità ed economicità: «Le nuove soluzioni di mobilità devono tener conto della disponibilità dei clienti a condividere anche i propri dati a fronte di vantaggi concreti come scontistiche sui servizi di mobilità (84%), prezzo del servizio basato sul proprio stile di guida (61%) e assistenza personalizzata per la gestione del veicolo (58%).
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