
Mobilità, la mobilità sostenibile può aspettare
Secondo uno studio condotto da Ipsos e Legambiente, in collaborazione con Unrae, le città più colpite dalla precarietà nella mobilità sono Napoli e Roma
Migliora leggermente in Italia la mobilità sostenibile, ma l'auto fossile continua a essere predominante. Secondo uno studio condotto da Ipsos e Legambiente, in collaborazione con Unrae, le città più colpite dalla precarietà nella mobilità sono Napoli con il 34% dei cittadini che non sempre riesce a spostarsi e Roma con il 33%, mentre a metà strada si trova Torino, con il 28%. A Milano e Bologna, invece, il livello di precarietà si attesta intorno al 20-21%.
Il rapporto è giunto alla terza edizione ed è stato realizzato nell'ambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che mira al miglioramento della qualità dell'aria attraverso l'adozione di stili di mobilità più sostenibili e alla redistribuzione dello spazio urbano a favore delle utenze più vulnerabili. Secondo l'indagine, condotta su scala nazionale e nelle città di Milano, Torino, Bologna, Napoli e Roma, ogni settimana gli italiani trascorrono in media sei ore in viaggio. Il 64% degli spostamenti avviene con mezzi privati, come auto e moto di proprietà, registrando una leggera diminuzione rispetto all'anno precedente. Al contempo, si è verificato un aumento dell'uso medio dei mezzi pubblici e dell'auto elettrica (sia privata che a noleggio), che è passato dall'11% al 13% al giorno. Gli spostamenti a piedi, in bicicletta o in monopattino elettrico, che rappresentano il 22% del tempo di viaggio, rimangono stabili. Inoltre, si è registrata una diminuzione di circa il 10% negli spostamenti durante i giorni festivi.
Il rapporto evidenzia che un italiano su tre è costretto a rinunciare agli spostamenti, sacrificando opportunità di lavoro, studio, visite mediche o attività ricreative. Questa precarietà nella mobilità rappresenta un ostacolo per lo sviluppo personale e professionale delle persone. Legambiente sottolinea che la mobilità è un diritto e non un lusso. È necessario investire di più nella creazione di infrastrutture di trasporto sostenibili, come treni, tram, autobus elettrici, biciclette e percorsi ciclo-pedonali accessibili a tutti. Inoltre, si auspica la creazione di zone a 30 chilometri all'ora per garantire una maggiore sicurezza e vivibilità nelle città.
È evidente che il miglioramento della mobilità sostenibile è un obiettivo fondamentale per garantire una qualità della vita migliore, ridurre l'inquinamento atmosferico e preservare l'ambiente per le generazioni future. È necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle aziende e dei cittadini per promuovere un cambiamento positivo nelle abitudini di mobilità e per favorire l'adozione di mezzi di trasporto più ecologici ed efficienti.