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Il settore del noleggio chiede l’intervento del governo

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Il mondo del noleggio attraverso la sua associazione chiede che nel 2023 vengano riconosciuti per intero gli eco-incentivi anche per chi noleggia auto, al pari di chi le acquista
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Auspichiamo che nel 2023 vengano riconosciuti per intero gli eco-incentivi anche per chi noleggia auto, al pari di chi le acquista. Confidiamo che il nuovo Governo possa mettere mano a una revisione della tassazione sull'auto aziendale nel nostro Paese, partendo da un allineamento al resto d'Europa sulla deducibilità dei costi delle vetture

Alberto Viano - Presidente Aniasa

Sono queste in sintesi le due principali richieste avanzate dal presidente Aniasa (l'Associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità) Alberto Viano al sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci nel corso di un incontro avvenuto negli uffici del Ministero.

Il presidente Viano ha evidenziato come i dati del mercato automotive del 2022, nonostante il continuo stop&go dettato dagli annunci di incentivi e dalle successive modifiche della normativa, ribadiscono il ruolo decisivo del comparto del noleggio nella diffusione di veicoli a basse emissioni: il settore ha immatricolato il 56% delle vetture ibride plug-in sul mercato e il 30% delle elettriche. Senza contare la funzione strategica del settore nell'immissione in circolazione di vetture usate di ultima generazione, economicamente più accessibili.

Il noleggio ha per sua natura un ruolo strategico nella diffusione di veicoli elettrici ed ibridi nel nostro Paese. Auspichiamo che nel 2023 si possa equiparare al 100% il sostegno degli incentivi anche per chi noleggia una vettura elettrica (oggi fermo al 50%), al pari di chi l'acquista. Una decisione che provocherebbe un'immediata scossa nelle immatricolazioni di questi veicoli, invertendo il trend negativo dello scorso anno che condanna il nostro Paese, unico in Europa a un ruolo finora marginale nel processo di elettrificazione del parco auto e accelerando la diffusione di questi mezzi nel circolante

Alberto Viano

Il confronto tra l'associazione e il sottosegretario si è poi spostato sul tema della fiscalità dell'auto aziendale e in particolare sulla deducibilità dei costi. Occorre oggi aggiornare i valori di riferimento fissati nel lontano 1998 in base ad un costo medio per veicolo di 18.000 euro: un valore che, dopo ben 25 anni, risulta ampiamente superato dalle naturali dinamiche dei costi industriali.

Si tratta di portare tale limite ad almeno 25.000 euro, così come di recente è avvenuto per le auto utilizzate da agenti di commercio. Va poi considerata che, a seguito della Riforma Fornero, la percentuale di deducibilità è scesa dal 40% al 20%.

È ora - ha precisato il presidente - di mettere mano a una riforma complessiva e non ideologica sulla tassazione relativa all'auto aziendale. Il grave disallineamento in ambito Ue ha come conseguenza una situazione di minor competitività delle aziende nazionali (in particolare per l'export) rispetto alle concorrenti europee su un asset così rilevante come l'auto aziendale. Il gap appare ancora più evidente se si raffronta la tassazione su un'auto aziendale media in Italia e negli altri Paesi Ue (prezzo indicativo con iva di 30.000 euro): in Italia si possono dedurre costi complessivi pari a 3.615 euro, contro i 25.210 euro della Germania, i 23.700 della Spagna e i 18.000 di Francia e Germania

Alberto Viano

La disparità grava pesantemente sul mercato dell'auto aziendale, schiacciando le potenzialità economiche e danneggiando la competitività delle nostre imprese, che sostengono un maggior costo nella produzione di beni e servizi rispetto ai competitor Eu

Alberto Viano
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Pubblicato il 24 febbraio 2023
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24 febbraio 2023
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