
Renault, dopo anni bui la casa francese torna all’utile
Il ritorno all'utile operativo è di 1,4 miliardi (-2 miliardi lo scorso anno) e all'utile netto, pari a 967 milioni a fronte della perdita di 9 miliardi registrata nel 2020
La cura di Luca De Meo, ceo del Gruppo Renault, inizia a dare i suoi frutti: il colosso francese torna all'utile nel 2021 chiudendo l'esercizio 2021 con ricavi per 46,2 miliardi di euro, in crescita del 6,3% sul 2020, un margine operativo del 3,6%, in miglioramento di 4,4 punti percentuali. Il ritorno all'utile operativo è di 1,4 miliardi (-2 miliardi lo scorso anno) e all'utile netto, pari a 967 milioni a fronte della perdita di 9 miliardi registrata nel 2020. Insomma numeri incoraggianti, dovuti alla vendite di auto pari a 2,7 milioni, il 4,4% in meno del 2020. Nonostante il ritorno all'utile e risultati superiori alle attese degli analisti, Il board del costruttore francese ha deciso di non proporre il pagamento della cedola.
I risultati di Renault Group hanno largamente superato i target finanziari per il 2021 (il gruppo prevedeva di raggiungere un margine operativo superiore al 3% nel 2023, ndr) nonostante l'impatto della carenza di semiconduttori e prezzi in aumento delle materie prime. Questo è il riflesso del passo veloce a cui procede la profonda trasformazione del gruppo
Nonostante un contesto ancora impattato dalla crisi dei semiconduttori che dovrebbe costare "una perdita di 300 mila veicoli" sulla produzione dell'anno in corso e dai prezzi crescenti delle materie prime, Renault stima di aumentare ad almeno il 4% il margine operativo per l'anno in corso e di generare flussi di cassi operativi dell'automotive pari ad almeno 1 miliardo.