
Se un pesce rosso riesce a guidare un'auto
È quello che è successo nell'ambito di una nuova ricerca dell'Università Ben-Gurion del Negev, Israele
Un pesce rosso può riuscire a guidare un’auto. Sembra uno scherzo ma è tutto vero, ed è quello che è successo nell'ambito di una nuova ricerca dell'Università Ben-Gurion del Negev, Israele. Lo studio è stato condotto da Givon, da Matan Samina, del Dipartimento di Ingegneria Biomedica della Facoltà di Scienze dell'Ingegneria, dal Prof. Ohad Ben Shahar del Dipartimento di Scienze Informatiche e capo della Scuola di Scienze e Cognizione del Cervello, e dal Prof. Ronen Segev dei Dipartimenti di Scienze della Vita e Ingegneria Biomedica. La ricerca è stata supportata da The Israel Science Foundation - First Program, Israel Science Foundation, dalla Human Frontiers Science Foundation, The Lynne and William Frankel Center for Computer Science, e l'Helmsley Charitable Trust attraverso l'Iniziativa di Robotica Agricola, Biologica e Cognitiva dell'Università Ben-Gurion del Negev.
Certo l’auto era robottizata e ovviamente ci sono stati diversi sistemi per “adattare”, diciamo così i comandi del veicolo alle esigenze del pesce. Ma l'obiettivo dello studio, e del relativo esperimento, è stato molto serio perché si è trattato di valutare se le capacità di navigazione innate degli animali fossero universali o limitate ai loro ambienti domestici. Per la realizzazione dell'esperimento i ricercatori hanno posto una serie di ruote sotto un acquario per pesci rossi con un sistema di telecamere per registrare e tradurre i movimenti del pesce in comandi di "avanti", "indietro" o di movimento laterale indirizzati alle ruote. In tal modo, hanno scoperto che la capacità di navigazione di un pesce rosso vanno al di là del suo ambiente acquatico. Una sorta di nemesi perché dalla Manta della Opel, dalla Stingray della Corvette, senza dimenticare la Citroen Nemo, i pesci sono sempre stati presenti nel mondo dell’auto. Ma dai nomi ora sono passati al volante.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista peer-reviewed "Behavioral Brain Research" e qui si spiega come i ricercatori siano riusciti a testare il fatto che il pesce stesse davvero indirizzando il particolare mezzo verso un obiettivo ben preciso esterno all'acquario posizionando un bersaglio chiaramente visibile sulla parete di fronte alla vasca. Dopo alcuni giorni di addestramento, il pesce si è diretto verso l'obiettivo. Inoltre, non è stato ingannato dai falsi bersagli posti dai ricercatori. "Lo studio – spiega Shachar Givon, del team di ricerca, nell’articolo della rivista "Behavioral Brain Research" - suggerisce che la capacità di navigazione è universale piuttosto che specifica per l'ambiente. In secondo luogo, mostra che i pesci rossi hanno la capacità cognitiva di apprendere un compito complesso in un ambiente completamente diverso da quello in cui si sono evoluti. Come chiunque abbia cercato di imparare ad andare in bicicletta o a guidare un'auto sa, all'inizio è una sfida".