futuro-auto-green

Il futuro dell’auto green è servito

Tempo di lettura 3 minFuturo della mobilità
Ecco il rapporto dell’European Climate Foundation sullo stato dell’arte e sul futuro dell’auto green, con proiezioni fino al 2050
Condividi questo

È stato appena pubblicato un gigantesco rapporto – da parte della European Climate Foundation – sullo stato dell’arte e sul futuro dell’auto green, con proiezioni fino al 2050. A questo scopo è stato costituito un Gruppo di Lavoro che è stato costantemente consultato dagli autori composto da associazioni, aziende, esperti. Il rapporto tecnico promosso dalla European Climate Foundation è stato poi elaborato da Cambridge Econometrics, in collaborazione con il Politecnico di Milano dal titolo “Potenziali opzioni e percorsi tecnologici per un trasporto merci a zero emissioni in Italia”.

futuro-auto-green

Questo Summary Report sintetizza le modalità operative, le assunzioni di modelli ed i principali risultati del Rapporto di Cambridge Econometrics, Potential Options and Technology Pathways for Delivering Zero-Carbon Freight in Italy, rinviando naturalmente a quest’ultimo il dettaglio tecnico e gli approfondimenti. Esso esplora le potenziali opzioni e i percorsi tecnologici per il trasporto merci a zero emissioni in Italia, concentrando la sua analisi sui veicoli (Improve), senza approfondire le strategie legate al riequilibrio modale (Shift) ed alla riorganizzazione del sistema di trasporto (Avoid).

Lo studio prende in considerazione tre specifiche tecnologie: veicoli a batteria (BEV), veicoli a batteria alimentati con catenaria (ERS), veicoli a celle combustibile alimentate ad idrogeno (FCEV). Dal punto di vista dell’intervento normativo due sono le assunzioni chiave: relativamente ai veicoli a combustione interna (ICE) si assume che al 2035 sia fissato il fine vendita per i furgoni commerciali nuovi e che dal 2040 sia fissata la data di fine vendita per i veicoli pesanti nuovi del trasporto merci. L’obiettivo è quello di valutare il potenziale tecnico-economico dei diversi percorsi per annullare totalmente le emissioni di CO2 del trasporto merci su strada, tenendo conto delle caratteristiche specifiche del sistema merci italiano, in termini di natura del loro trasporto merci (utilizzo di diverse categorie di peso del veicolo, fattori di carico, lunghezze di viaggio medie, ecc.) e i requisiti infrastrutturali per supportare la flotta emergente di propulsori avanzati.

Lo studio mostra che una rapida transizione verso propulsori a zero emissioni può ridurre in modo significativo le emissioni di CO2 associate alla flotta di merci su strada in Italia. Poiché anche il settore energetico si prevede faccia lo stesso, le emissioni di CO2 sia dal serbatoio alla ruota (Tank to Wheel, TTW) che dal pozzo al serbatoio (Well to Thank, WTT) a loro volta diminuiranno, con un ulteriore contributo alla neutralità climatica perseguita su tutto il processo dall’approvvigionamento delle materie prime dalla trazione alle ruote (Well to Wheel). L’utilizzo di furgoni e mezzi pesanti a emissioni zero richiede naturalmente l’implementazione simultanea di adeguate infrastrutture di ricarica e rifornimento per supportare la crescente flotta di veicoli a propulsione alternativa. Gli scenari dominati da veicoli abilitati per ERS o con celle a combustibile a idrogeno richiedono un investimento totale maggiore nelle infrastrutture rispetto a uno scenario equivalente incentrato sui veicoli elettrici a batteria pura. L’analisi del costo totale di proprietà delle diverse opzioni mostra che i camion a emissioni zero diventeranno probabilmente più economici degli ICE nel breve termine; nei prossimi anni per BEV e BEV-ERS ed a partire dal 2030 per i FCEV. Il costo delle tecnologie si ridurrà nel tempo man mano che si ottengono economie di scala che renderanno i veicoli con propulsori avanzati più efficienti in termini di costi.

Ad esempio, dal 2010 al 2020 i costi della tecnologia delle batterie si sono ridotti da 1,100 dollari/kWh a circa 160 dollari/kWh (dato International Energy Agency) e secondo Bloomberg New Energy Finance si attesteranno sotto i 60 dollari/kWh entro il 2030. Inoltre, i camion a emissioni zero potranno ulteriormente beneficiare di politiche aggiuntive che riducono il costo di queste tecnologie. Tuttavia, l’eliminazione graduale dei furgoni ICE nel 2035 e degli automezzi pesanti ICE nel 2040 negli scenari TECH non porta alla neutralità del carbonio della flotta entro il 2050, poiché un numero di veicoli ICE venduti prima dell’eliminazione dal mercato circolerà ancora sulle nostre strade. Sono pertanto necessarie politiche o tecnologie aggiuntive per raggiungere emissioni nette pari a zero in tutto il settore.

contact-block-nl-105-105 Iscriviti a What's next? la newsletter di LeasePlan Italia per ricevere le ultime notizie sul mondo automotive e contenuti premium direttamente via email.

Condividi questo
Pubblicato il 12 gennaio 2022
Questo articolo è stato utile?
12 gennaio 2022
Condividi questo

Articoli correlati

Conducenti
Guidare al meglio un’auto ibrida, ecco la scuola14 ottobre 2021 - Tempo di lettura 3 min