
L’automobile? Dopo la pandemia è apprezzata di più
La metà degli intervistati inoltre ha affermato di aver cessato del tutto di utilizzare i mezzi pubblici per via del Covid-19.
Oltre l’80% degli Italiani preferisce oggi disporre di un’automobile individuale, anziché usufruire di servizi di car-sharing. E la metà degli intervistati inoltre ha affermato di aver cessato del tutto di utilizzare i mezzi pubblici per via del Covid-19. Sono questi i clamorosi dati appena usciti dall’Automotive Innovation Lab, uno spazio collaborativo di ricerca, analisi e dibattito sul futuro dell’industria automobilistica che riunisce Accenture Interactive, Atresmedia, Automobile Barcelona, Droga5, Google, Grupo Antolín, IESE, RACC, SEAT e Shackleton.
I membri dell’AIL hanno presentato la loro prima iniziativa, l’European Automotive Consumer Research, una ricerca condotta in Italia, Germania, Spagna, Francia e Regno Unito per analizzare l’impatto della pandemia su ciò che gli europei sentono, pensano e fanno riguardo alle automobili e alla mobilità. Sappiamo infatti che il settore automobilistico sta vivendo la più grande rivoluzione della sua storia: elettrificazione, digitalizzazione, nuova mobilità urbana, e-commerce, comportamento del consumatore post-covid.
È in questo nuovo scenario che AIL nasce con l’obiettivo di riunire alcune delle compagnie più innovative e interessate al futuro dell’industria automobilistica, per affrontare le sfide dei prossimi anni e capire come sarà il rapporto tra le persone e le automobili. L’Automotive Innovation Lab lavorerà quindi principalmente su quattro dimensioni: “Research”. Analizza la realtà sociale, percettiva, digitale e di mercato, per avere una visione accurata del consumatore e del contesto in cui si muove; “Data”. Identifica i dati utili per le previsioni, quelli che confermano trend e quelli necessari per segmentare, nel nuovo contesto cookieless; “Insights”. Cerca nuove strade, nuovi punti di connessione e nuove esigenze a cui rispondere e “Inspiration”. Ascolta e segue con attenzione i nuovi comportamenti e le tendenze dei consumatori, così come le iniziative lanciate in altri settori industriali.
La prima azione dell’AIL è stata la presentazione di una ricerca su larga scala per analizzare l’impatto della pandemia su ciò che gli europei sentono, pensano e fanno riguardo alle automobili e alla mobilità. Questo studio, guidato dall’Automotive Innovation Lab e affidato a Fjord, società di service design, parte di Accenture Interactive, si articola in una fase quantitativa, con 2.000 interviste realizzate in Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito, preceduta da una qualitativa, caratterizzata da interviste più dettagliate.
Lo studio verrà realizzato ogni due anni, in modo da confrontare i cambiamenti e l’evoluzione di questi comportamenti nel tempo. Questa prima edizione si è concentrata su tre principali aree di ricerca: come la pandemia ha influenzato il rapporto tra le persone, le automobili e la guida; come si sono evoluti mentalità e comportamenti nei confronti della mobilità e infine quali atteggiamenti sono cambiati e quali rimarranno invariati.
Da tutto questo sono stati tratti differenti insights. Il primo è che l’accresciuto senso di fragilità ha aumentato la rilevanza della sicurezza in molti atteggiamenti e comportamenti. Evitare il rischio, inteso come nuova dimensione della mobilità. “Risk evaders”. Il secondo è che l’automobile si è trasformata in un rifugio sicuro, le per attenuare le restrizioni imposte dalla pandemia. “Car as a Cocooning Space” – L'automobile come un luogo di Coccole. Il lato emotivo dell’automobile ha guadagnato importanza rispetto a quello più razionale e utilitario. E il terzo insights è che il Covid-19 ha creato una tensione tra i benefici del possedere un’automobile e le preoccupazioni per l’impatto ambientale. Le persone cercano sempre di più opzioni di guida che uniscano i bisogni personali a quelli ambientali. “Non guilty mobility” – Mobilità senza sensi di colpa. Il 46% afferma che il Covid-19 li ha resi più consapevoli dell’impatto ambientale delle automobili a combustione.
Non solo: gli intervistati dichiarano di voler mantenere le nuove abitudini di mobilità acquisite durante la pandemia. Il 55% ha preso l’abitudine di muoversi a piedi e il 40% ha aumentato l’uso della bicicletta come opzioni per una mobilità più sana. Mentre molte persone stanno prendendo in considerazione l’idea di adottare un nuovo stile di vita più equilibrato, incoraggiate dallo smart working. Un 38% degli europei sta pensando di trasferirsi dal centro delle città a zone suburbane o rurali. “New Country Side people” – Nuove persone di Campagna. L’automobile viene quindi maggiormente legata al concetto di “indipendenza”. Il 60% apprezza l’avere un’auto molto di più ora che prima della pandemia. In particolare, i britannici sono i cittadini che più manifestano questa opinione (65%), a differenza dei francesi (53%). Inoltre, le persone hanno iniziato a percepire la propria auto anche come un’estensione della loro casa (51%).
Insomma secondo la ricerca l’idea di possedere un’automobile è sempre più presente ed è stato rilevato che questa sarà una tendenza in aumento nei prossimi anni. Il 47% degli europei, che prima della pandemia dicevano di non aver bisogno di un’automobile, ora preferiscono averne una e il 70% non potrebbe farne a meno. Anche se la maggioranza preferisce essere proprietario, il 42% ha affermato che sarebbe interessato a un servizio di abbonamento, ma il prezzo sarebbe uno dei fattori più influenti.
E Il fascino delle automobili elettriche? E’ aumentato e i consumatori le collegano allo “status sociale” e a un’“aura di lusso”. Quasi la metà della popolazione europea (44%) aspira a possederne una e il 45% prevede di acquistarla entro i prossimi tre anni. D’altra parte, gli intervistati pensano che l’automobile elettrica sia la miglior soluzione per ridurre l’impatto ambientale della guida. Questo è ciò che afferma il 68% degli spagnoli. In Germania questa percentuale è solo del 32%, essendo un mercato più maturo e con più automobili elettriche, e considerando gli effetti negativi delle batterie (cambi ogni 4-5 anni, rifiuti, litio...). Anche se la pandemia ha reso i consumatori più inclini a gestire online l’intero processo di acquisto di un’automobile (36%), la relazione personale, diretta, è ancora molto apprezzata (66%) come fattore di fiducia.
Analizzando lo scenario italiano, emerge chiaramente come la pandemia abbia influito significativamente sulle abitudini di trasporto dei cittadini del nostro Paese. Infatti, il 46% degli intervistati ha affermato di avvertire la necessità di utilizzare tipologie di trasporto diversificate a seguito della crisi provocata da Covid-19. Tuttavia, le conseguenze della crisi sanitaria dell’ultimo anno hanno condotto a una rivalutazione dell’auto e a un apprezzamento dell’indipendenza e sicurezza che quest’ultima rappresenta. L’80% degli italiani ha affermato di preferire possedere un’automobile propria. Una spiccata maggioranza (64%) degli Italiani ritiene i veicoli elettrici la soluzione migliore per ridurre l’impatto ambientale della propria guida, in misura maggiore rispetto al car sharing (53%). Interessante inoltre osservare come queste opinioni possano tradursi in comportamenti d’acquisto e di scelta dei consumatori: ben il 39% degli Italiani ha infatti dichiarato di voler acquistare un auto elettrica nei prossimi 3 anni.
Emerge infine una propensione degli italiani nei confronti degli strumenti digitali durante l'acquisto dell'auto, ma con una persistente preferenza dell’assistenza umana nei momenti chiave di necessità. In un momento di incertezza, caratterizzato dalla ricerca della sicurezza e dalla diffusione del lavoro da remoto, l’utilizzo dell’automobile rappresenta dunque per gli italiani un punto fermo, costituendo una tendenza in costante aumento.
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