
Tutti i dubbi sull’auto a guida autonoma
Ecco lo studio della Technische Universitaet di Dresda, condotta assieme alla società DEKRA, sui potenziali rischi dell’auto a guida autonoma
Arriva uno studio della Technische Universitaet di Dresda, (TU Dresden), Germania, condotta assieme alla società DEKRA, un complesso studio sui potenziali rischi dell’auto a guida autonoma. E non sono pochi, secondo la ricerca: in particolare per quel che riguarda gli avvertimenti che i nuovi veicoli dovrebbero fornire ai conducenti umani, in caso fosse necessario un loro intervento di emergenza. Con appositi test drive sono state esaminate quattro diverse situazioni legate alla questione dell'intervento umano: in una, l'auto ha emesso un avviso di necessario intervento anche se non si era verificata alcuna situazione critica (un cosiddetto falso allarme); in altri tre scenari, l'avviso di necessario intervento non è stato dato nonostante una situazione critica, nello specifico il superamento di una linea di stop, lo spostamento troppo lento sulla corsia opposta e l'esecuzione di un'improvvisa manovra evasiva per evitare un ostacolo rilevato erroneamente.
I conducenti del gruppo di controllo erano stati istruiti a monitorare passivamente la guida automatizzata e a intervenire quando lo ritenevano necessario. I partecipanti al gruppo sperimentale invece dovevano anche essere distratti da un tablet installato nel veicolo. Nel complesso, la risposta dopo un falso allarme si è rivelata poco preoccupante: il gruppo di controllo e quello sperimentale hanno assunto con successo il controllo del veicolo. I problemi sorgevano invece quando il veicolo non riusciva ad avvisare di una situazione critica. Qui, la percentuale di interventi riusciti si è ridotta a circa la metà tra il gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo. A seconda della situazione critica, tra il 58 e l'89 per cento degli interventi nel gruppo sperimentale non ha avuto successo in assenza di un avviso di pericolo dell'auto.
Nel gruppo di controllo, i valori erano compresi tra il 24 e il 61 per cento. Per Sebastian Pannasch, professore di psicologia ingegneristica alla TU Dresden, i risultati dello studio sono preoccupanti: "Saremo esposti a rischi considerevoli nella guida automatizzata futura. I veicoli automatizzati non saranno in grado di riconoscere e segnalare tutte le situazioni critiche. I nostri risultati illustrano che anche se monitoriamo i veicoli durante la guida, il corretto intervento umano non è garantita in una situazione critica. Sulla base dell'attuale comportamento all'interno del veicolo, possiamo presumere che ci impegneremo sicuramente in attività secondarie durante la guida automatizzata. Come mostrano i risultati dello studio, questo significativamente aumenta il rischio che non saremo in grado di reagire in modo appropriato in situazioni critiche senza preavviso".