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Pneumatici ecologici: cosa sono e come riconoscerli

Tempo di lettura 5 minSostenibilità
Mentre si progettano gli pneumatici ecologici del futuro, è possibile ridurre emissioni e consumo con le gomme ricostruite per le auto.
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Come si riconoscono i pneumatici ecologici?

Caratteristiche e vantaggi degli pneumatici ecologici per auto

Ecco come gli pneumatici green riducono l’inquinamento

Gli pneumatici ecologici aiutano a ridurre le emissioni di CO2 e i consumi delle auto, con benefici per l’ambiente e il portafoglio. Scopriamo da vicino le gomme green, per capire quali vantaggi offrono e come riconoscere gli pneumatici eco-friendly.

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Pneumatici ecologici: cosa sono e come funzionano

Il rispetto dell’ambiente e la diminuzione dell’inquinamento sono due aspetti cruciali nella vita moderna, come si evince dalle strategie europee in materia di sostenibilità ambientale e dagli accordi di Parigi e Kyoto sul clima. Le azioni da intraprendere sono innumerevoli in ogni ambito della società, tuttavia per iniziare ognuno di noi può diminuire l’impatto ambientale della propria auto utilizzando pneumatici ecologici di ultima generazione.

Le stesse aziende produttrici di pneumatici stanno sviluppando modelli di gomme per auto ecologiche. Si tratta di prodotti innovativi, pensati appositamente per rispondere alle nuove regolamentazioni europee Euro 6 sulle emissioni inquinanti dei veicoli a motore, comprese le severe norme Euro 7 in arrivo tra il 2025 e il 2026.

Le gomme rappresentano la superficie di collegamento tra il veicolo e la strada, una fonte spesso primaria d’inquinamento atmosferico e ambientale. Per questo motivo è importante scegliere pneumatici in grado di fornire ottime prestazioni e il massimo livello di sicurezza, ma che allo stesso tempo garantiscano anche una durata maggiore e un’usura limitata rispetto alle gomme tradizionali.

Pneumatici ecologici: come riconoscerli?

Prima di scoprire i prodotti in commercio, è importante capire come riconoscere gli pneumatici ecologici. In Europa le gomme stradali sono contraddistinte dalla nuova etichetta UE degli pneumatici, un documento che rappresenta la carta d’identità del prodotto, fornendo tante informazioni utili ai consumatori per scegliere le gomme auto giuste.

All’interno dell’etichetta europea è presente una classificazione che va dalla classe A alla E. In base alla fascia corrispondente è possibile sapere sia le prestazioni sul bagnato dello pneumatico, sia il livello di efficienza della gomma in merito ai consumi, a seconda della resistenza al rotolamento offerta dallo pneumatico. Altre informazioni riguardano il livello di rumorosità (dalla classe A alla C), oltre alla compatibilità durante la guida invernale.

Gli pneumatici di fascia alta, oltre a minori emissioni di anidride carbonica, garantiscono anche consumi più contenuti e un risparmio notevole sul costo del carburante (si stima che uno pneumatico di classe A consenta di ridurre il consumo di benzina del 7,5% rispetto a uno pneumatico di classe E). Ciò riguarda anche i costi di mantenimento del veicolo. Alcune aziende poi siglano i propri pneumatici ecologici con marchi come Green o Eco, enfatizzandone il ridotto impatto ambientale.

Un’altra caratteristica riportata sulle gomme è la rumorosità, espressa in decibel, che mostra il livello di inquinamento acustico generato dal rotolamento della gomma sull’asfalto. Anche questa indicazione deve essere obbligatoriamente riportata sull’etichetta: sono previste tre classi di rumorosità A, B e C, inoltre il produttore deve riportare il livello di rumorosità in decibel.

È quindi evidente come gli pneumatici ecologici offrano diversi vantaggi, legati sia ai minori consumi che alla riduzione dell’impronta di carbonio. Si tratta di aspetti importanti, sia per i veicoli delle flotte aziendali, sia per quelli ad uso privato. Per questo motivo, anche le società di autonoleggio stanno investendo in queste soluzioni ecologiche, per offrire ai propri clienti auto più green da poter noleggiare a lungo termine.

Gomme green per auto: i modelli proposti dalle aziende

L’aumentata sensibilità sociale sta spingendo i produttori di pneumatici a fare delle scelte precise, per offrire ai propri clienti pneumatici green sempre meno impattanti sull’ambiente, progettati per ridurre l’inquinamento e rientrare nelle stringenti normative europee. Soluzioni innovative, che grazie alle nuove tecnologie rivoluzioneranno il nostro modo di pensare al trasporto stradale.

Un modello innovativo è lo pneumatico senza camera d’aria, come il Michelin Uptis che verrà commercializzato a partire dal 2024. Sono pensati per l’abbinamento con le nuove auto elettriche, per abbassare l’impronta ecologica complessiva delle vetture a zero emissioni dirette. Si tratta di pneumatici connessi, sicuri ed ecologici, completamente immuni alle forature.

Anche Goodyear sta lavorando a degli pneumatici eco-friendly, testando la realizzazione di gomme per auto con materiali organici e riciclati, come gli scarti di riso e le bottiglie di plastica recuperate. L’azienda vuole raggiungere il 100% di materiali sostenibili entro il 2030, trasformando l’intera produzione degli pneumatici in un processo ecologico, lavorando al contempo su una serie di soluzioni sperimentali all’avanguardia.

Nel 2021 anche Pirelli ha compiuto un passo verso la sostenibilità, presentando al Salone di Monaco il primo pneumatico al mondo certificato FSC. Si tratta di una certificazione che attesta la provenienza delle materie prime, assicurando che sono state prelevate da foreste gestite in modo responsabile e sostenibile.

Benefici ambientali ed economici con gli pneumatici ecologici ricostruiti

Mentre le aziende del settore stanno sviluppato gomme per auto sempre più innovative ed ecologiche, una soluzione già disponibile è rappresentata dagli pneumatici ricostruiti. La legge consente di rigenerare le gomme una sola volta, arrivando fino a tre interventi per i prodotti destinati ai mezzi pesanti, con la sostituzione del battistrada di un vecchio pneumatico con del nuovo materiale e mantenendo intatta la struttura della gomma.

Le rigide norme europee consentono di ottenere pneumatici ricostruiti di altissima qualità, del tutto in linea con quella delle gomme nuove e con tutte le informazioni riportate nell’etichettature comunitaria. Tuttavia, rispetto a un prodotto nuovo di fabbrica gli pneumatici rigenerati costano la metà, inoltre consentono di ridurre l’impronta di carbonio in modo considerevole favorendo l’economia circolare.

I vantaggi ambientali infatti sono significativi, considerando che per la produzione di uno pneumatico nuovo servono 20-28 litri di petrolio. Con una gomma ricostruita si usano appena 5 litri di petrolio, con un risparmio del 70% dell’energia utilizzata durante il processo, dell’80% delle materie prime e del 24-37% delle emissioni di CO2.

La sostenibilità per le flotte con gli pneumatici ricostruiti

Se alcune soluzioni come gli pneumatici senza camera d’aria, oppure le gomme costruite con materie prime organiche vegetali, rappresentano il futuro del settore, gli pneumatici ricostruitisono già una realtà concreta. Ciò vale soprattutto per le aziende che vogliono creare una flotta green, per ridurre la carbon footprint della mobilità aziendale senza comprometterne l’operatività.

Sono pneumatici affidabili al pari dei modelli nuovi di fabbrica, con i quali è possibile ridurre l’inquinamento e l’impatto ambientale delle auto. Dal 2002 esiste una legge inserita nella Finanziaria 2002 che obbliga PA e gestori pubblici ad acquistare almeno il 20% di pneumatici ricostruiti, tuttavia questa quota dovrebbe salire almeno fino al 50% per assicurare un impatto significativo.

La Francia è un esempio virtuoso in tal senso, avendo previsto il 100% di forniture di pneumatici ricostruiti nei confronti dello Stato. Oltre alle pubbliche amministrazioni, anche le aziende possono trarre vantaggio dalla scelta di gomme per auto ecologiche, soprattutto se utilizzate insieme a soluzioni di mobilità elettrica integrata.

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Pubblicato il 7 ottobre 2022
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7 ottobre 2022
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