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La mobilità elettrica in Italia: dati, statistiche e prospettive

Tempo di lettura 5 minMercato auto
Ridurre del 30% le emissioni nocive entro il 2030, grazie anche alla mobilità elettrica: riuscirà l’Italia a recuperare il tempo perso e a incentivare l’uso di auto elettriche?
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E-mobility: la rivoluzione della mobilità elettrica è iniziata

Le auto elettriche sono oramai una realtà nel panorama mondiale del settore dell’Automotive, soprattutto in diversi Paesi del Nord Europa e in alcuni Stati degli USA, tra cui la California. Seppure in Italia il mercato legato alla e-mobility sia partito con un netto ritardo, negli ultimi anni sta recuperando terreno, tanto che oggi molti analisti sono concordi nell’affermare che sia finalmente iniziata anche da noi la tanto attesa rivoluzione della mobilità elettrica.

In particolare, l’Italia si sta adeguando alla nuova regolamentazione europea, come previsto dal Clean Mobility Package, che ha tracciato le linee guida per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti delle automobili, previsti per il 2030. Oltre a ciò bisognerà verificare la tenuta del sistema di produzione e distribuzione dell’energia elettrica all’interno del nostro Paese. Per questo motivo è fondamentale tenere conto degli studi di settore, soprattutto quelli effettuati rispettivamente da Terna, ENEL e dall’ENTSO-E, importanti imprese energetiche e associazioni di categoria.

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La diffusione dell’auto elettrica in Italia nel 2018

Dopo un inizio a rilento sembra proprio che il mercato delle macchine elettriche in Italia sia finalmente partito, con numeri in forte aumento sia nella produzione di vetture senza motori a combustione, che nell’acquisto di autoveicoli, scooter e moto elettriche. Basti pensare che nel 2012 i veicoli di questo genere venduti nel nostro Paese sono stati solamente 350, mentre nel 2017 sono arrivati ad oltre 2.000 unità. Si tratta ancora di cifre modeste, specialmente se paragonate con quelli di altri Paesi ben più avanzati come la Cina, la Germania, gli Stati Uniti e la Francia. In Italia, infatti, il parco di auto elettriche rappresenta solo lo 0,1% dell’intero comparto.

Ma il dato positivo è il trend di crescita dell’e-mobility, che nell’ultimo anno ha fatto segnare un + 38,6% nelle immatricolazioni di nuove vetture a zero emissioni. Un deciso cambio di rotta per gli italiani, sempre più convinti che la svolta green sia ormai vicina e inesorabile. Tra i modelli più venduti del 2017 ci sono stati la Nissan Leaf (467 vetture), la Renault Zoe (319 unità) e la Tesla Model S (266 automobili). Grande successo anche per la Smart Fortwo, che nel solo mese di dicembre del 2017 ha fatto registrare ben 54 nuove immatricolazioni per la versione elettrica, con ottime previsioni per il 2018.

Crescono anche i modelli ibridi soprattutto quelli plug-in, con un trend positivo del 71% rispetto all’anno passato. Inoltre, uno dei dati migliori riguarda le vetture immatricolate dalle imprese di autonoleggio, che stanno incrementando le loro flotte con nuovi veicoli elettrici, scommettendo sempre di più su questo mezzo di trasporto pulito. Oggi si può trovare una vasta scelta di auto ecologiche nei servizi di noleggio a breve, medio e lungo termine, con modelli e soluzioni in grado di soddisfare qualsiasi necessità, da quelle dei privati che hanno bisogno di una macchina elettrica per spostarsi in città, fino a quelle delle imprese che vogliono diminuire i costi e l’impatto ambientale dei loro mezzi aziendali.

Mobilità elettrica in Italia: le previsioni per il 2030

Questa è la situazione in Italia per quanto riguarda il presente, ma cosa succederà nei prossimi anni? A dircelo per il momento sono alcuni studi effettuati dalle principali imprese energetiche del nostro Paese, d’accordo con le associazioni di categoria e gli enti di controllo e monitoraggio dell’Unione Europea. In particolare, preoccupa l’aumento prospettico delle auto elettriche circolanti, soprattutto in relazione alla crescita della domanda di energia elettrica necessaria per alimentare le vetture a propulsione alternativa.

Trasformare il parco mezzi nazionale passando ad auto ecologiche esigerà un cambiamento nella gestione della rete elettrica, un dibattito che negli Stati Uniti è già molto acceso, con stime che parlano di aumenti dei consumi intorno al 30% per ogni famiglia. Ovviamente non tutti sono d’accordo con questo scenario: sono diversi gli interlocutori che invece prevedono una diminuzione della domanda di energia elettrica nei prossimi anni, dovuta al miglioramento dell’efficienza infrastrutturale e all’uso di nuove tecnologie negli impianti di produzione.

Secondo uno studio condotto da Terna la tanto temuta esplosione dei consumi non dovrebbe superare il 5%, un valore piuttosto esiguo e facilmente contenibile grazie a investimenti costanti nelle infrastrutture di rete. Questa previsione implica un aumento delle vetture elettriche in Italia, che potrebbero arrivare a comporre il 27% delle immatricolazioni nei prossimi anni. Questa previsione è confermata da un altro studio, condotto questa volta da ENEL e Ambrosetti. In questo caso il totale delle macchine elettriche nel nostro Paese potrebbe arrivare nel 2030 a un numero compreso fra i 2 e i 9 milioni di unità, con una media di circa 6,5 milioni di auto elettriche circolanti fra 12 anni.

Sempre secondo Terna, i mezzi di trasporto elettrici potrebbero far crescere la domanda di energia elettrica di circa 16 TWh nel 2030. Si tratta di un aumento perfettamente gestibile, ma a preoccupare non sono i dati sui consumi quanto i valori di picco relazionati agli orari di maggiore richiesta di elettricità, un fattore critico per qualsiasi operatore del settore. Per questo motivo sono già in fase di studio progetti volti a trasformare le auto elettriche, per renderle non soltanto delle consumatrici di energia ma anche delle accumulatrici, grazie ai nuovi sistemi di ricarica intelligente e allo sviluppo di nuove tecnologie legate all’IOT.

Auto elettriche ed e-mobility: un’opportunità per lo sviluppo del nostro Paese

La rivoluzione delle auto elettriche in Italia potrebbe rappresentare un volano per l’economia del nostro Paese, un’opportunità unica per recuperare il ritardo e il gap accumulati con le altre nazioni industrializzate, sfruttando il mercato legato alla e-mobility per rilanciare la crescita e lo sviluppo. Per il momento, il settore rimane ad esclusivo appannaggio della Cina e degli USA, sia per quanto riguarda la produzione dei veicoli elettrici che la costruzione di componenti essenziali al loro funzionamento, come le batterie al litio di ultima generazione.

Ma la crescita del mercato della green mobility, oltre alla riduzione dei costi delle materie prime e delle tecnologie, lascia ampi spazi per tutte quelle imprese che riusciranno a innovare, introducendo sistemi sempre più avanzati e in grado di ottimizzare tutte le fasi di produzione e circolazione delle macchine elettriche. Ciò significa che con investimenti mirati nelle infrastrutture e nel supporto delle aziende impegnate nel cambiamento, potrebbe essere possibile prendersi una fetta di questo enorme mercato.

Ma ciò non basta. Sarà necessario creare una road map della mobilità pulita, per semplificare gli iter burocratici e facilitare la creazione di nuove imprese e di sinergie, per approfittare delle chances offerte dalla rivoluzione della e-mobility e rispettare allo stesso tempo le direttive europee, che ci costringono a una diminuzione del 30% delle emissioni inquinanti entro il 2030. La corsa è finalmente iniziata, bisognerà vedere se l’Italia saprà recuperare il tempo perso e ritagliarsi un ruolo da protagonista nel settore delle auto elettriche.

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Pubblicato il 16 aprile 2018
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16 aprile 2018
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