
Auto elettriche e mobilità sostenibile in Italia: facciamo il punto
Cresce a maggio 2018 il mercato dell’auto elettrica in Italia, anche se in forte ritardo rispetto ad altri paesi. Quali prospettive per la mobilità elettrica?
Il mercato dell'auto elettrica in Italia: numeri e prospettive
Gli ambiziosi accordi di Parigi e Kyoto hanno delineato la linea da seguire nei prossimi anni per la riduzione delle emissioni inquinanti, tra cui la diminuzione dell’utilizzo dei combustibili fossili. Tuttavia, nonostante il mercato dell’auto elettrica sia cresciuto considerevolmente negli ultimi anni, la mobilità elettrica e sostenibile non è ancora abbastanza diffusa, specialmente in Italia.
Nel nostro Paese si riscontrano ritardi consistenti nella vendita di auto elettriche ed ibride, soprattutto comparando i dati sulle immatricolazioni con quelli degli altri Paesi europei. Le cause sono molteplici e riconducibili a diversi aspetti, sia culturali che strutturali, ma anche economici e politici.
Vendite di auto elettriche in Italia: mercato in ritardo nel 2017, ma in crescita a maggio 2018
Analizzando i dati ufficiali sulle vendite di macchine elettriche si evince come la Cina e gli Stati Uniti siano i mercati più maturi, con rispettivamente 652 mila e 199 mila auto elettriche vendute nel 2017. Ovviamente si tratta ancora di numeri limitati se paragonati all’intero parco mezzi di questi due Paesi, tuttavia è un chiaro segnale che qualcosa si sta muovendo, anche grazie agli ingenti investimenti economici e alla presenza di numerose aziende ormai leader del settore della green mobility.
In Italia nonostante le vendite di auto elettriche siano aumentate nel 2017, arrivando complessivamente a 1.967 nuove immatricolazioni, il settore rappresenta soltanto lo 0,1% del mercato. Questo dato è decisamente inferiore rispetto a quello relativo alla media Europa, dove le auto elettriche pesano oggi per l’1% del totale, mentre negli USA tale percentuale arriva all’1,7% e in Cina al 2,6%.
Tuttavia, il mercato italiano delle vetture ad alimentazione elettrica o ibrida sembra aver subito un’accelerazione nel 2018, con i dati promossi dall’UNRAE, l’Associazione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, che mostrano una forte crescita nel mese di maggio. In questo periodo le vendite di auto elettriche sono aumentate del + 300% rispetto allo stesso mese del 2017, mentre quelle di veicoli ibridi del + 12,3%.
Complessivamente a maggio sono state immatricolate 594 macchine elettriche e 7.449 auto ibride, tutto ciò nonostante il mercato dell’auto in Italia nello stesso periodo sia diminuito del - 2,8%. Tra la auto elettriche più vendute del 2018 ci sono la Nissan Leaf, 199 veicoli immatricolati a maggio, la Renault Zoe, 186 vetture e la Smart ForTwo, 66 macchine immatricolate. Per quanto riguarda invece le vetture ibride il mercato è dominato dalle aziende asiatiche, Toyota, Suzuki e Hyundai su tutti, con una presenza importante anche per Lexus, Kia e Ford.
Perché il mercato dell’auto elettrica non decolla in Italia?
Nonostante negli ultimi mesi le vendite di auto elettriche e ibride siano decisamente aumentate in Italia, questi veicoli hanno ancora un peso marginale rispetto al parco mezzi complessivo del nostro Paese. Basti pensare che le auto elettriche rappresentavano a giugno 2018 soltanto lo 0,3% delle immatricolazioni totali di autoveicoli, mentre i veicoli ibridi il 3,8%. Si tratta di percentuali ben lontane dalle medie europee e da quelle di Paesi come gli USA, la Cina e la stessa Norvegia.
Eppure, da diversi sondaggi, tra cui il rapporto sulla Green Mobility promosso da Legambiente, emerge come ormai un italiano su tre sia pronto a guidare un’auto elettrica. Se da un lato la consapevolezza è forte, sia per quanto riguarda i temi ambientali che rispetto al contenimento dei consumi, dall’altro manca ancora una rete infrastrutturale capillarmente diffusa e una chiara politica di sostegno all’acquisto di auto elettriche nel nostro Paese.
Basta comparare alcuni dati per capire il ritardo nella realizzazione di strutture di supporto allo sviluppo del mercato legato alla mobilità sostenibile in Italia. Ad esempio, i punti di ricarica sono soltanto 4.300 contro gli oltre 23.000 della Germania, con un rapporto che nel nostro Paese è di una colonnina elettrica ogni 15.000 abitanti. Sicuramente insufficiente rispetto a valori di una colonnina ogni 3.600 della Germania, oppure di una ogni 1.600 della Norvegia.
Allo stesso tempo anche i costi dell’energia elettrica sono ancora un deterrente alla diffusione delle auto elettriche, almeno secondo quasi il 35% degli italiani. Tuttavia, il mercato è bloccato soprattutto dalla mancanza di incentivi statali, soluzione che sta invece trainando il mercato cinese, americano e quello dei Paesi del Nord Europa. In Norvegia gli incentivi hanno permesso di raggiungere traguardi record, tra cui il 52% di auto elettriche nelle vendite complessive di autoveicoli nel 2017, con una quota totale arrivata ormai al 20% delle macchine in circolazione nel Paese scandinavo.
Come cambierà il mercato dell’auto elettrica nei prossimi anni?
Tutti gli analisti sono concordi nel sostenere come il mercato dell’auto elettrica continuerà a crescere nei prossimi anni, essendo uno dei pilastri fondamentali della nuova green economy. Secondo il Financial Times, fino al 2050 assisteremo a un vero e proprio sconvolgimento economico, in cui diversi settori crolleranno completamente a scapito della nascita di nuovi comparti, legati proprio alla diffusione dei mezzi di trasporto elettrici e all’aumento della richiesta di energia elettrica.
La maggior parte dei Paesi del mondo ha già delineato chiari obiettivi che vanno verso la rinuncia delle auto a benzina e diesel. Ad esempio, la Norvegia vuole eliminare la vendita di macchine alimentate a carburanti fossili entro il 2025, l’Olanda ne proibirà addirittura la circolazione a partire dal 2035, mentre la Germania punterà su un mercato completamente elettrico dal 2030.
In Italia invece la situazione non è ancora chiara, infatti se da un lato l’obiettivo dichiarato è quello di vietare la vendita di auto diesel e benzina a partire dal 2040, già in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, dall’altro non è presente un piano dettagliato che possa gettare le basi per il raggiungimento di tale risultato. In particolare, manca un programma forte di incentivi all’acquisto di macchine elettriche, ma anche investimenti ingenti nella realizzazione delle colonnine di ricarica di nuova generazione.
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